I soldi del Circo Massimo

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Italia 5 stelle: buio totale su soldi e responsabili formali dell’evento. La trasparenza nel M5s sembra essere passata di moda

 di  Pietro Salvatori

“L’elenco delle spese sostenute sarà aggiornato periodicamente”. Quella promessa, scritta a chiare lettere sul blog di Beppe Grillo, non è mai stata mantenuta. Era lo scorso giugno, e il Movimento 5 stelle raccolse – così si leggeva sul blog – 436mila euro.

La voce “spese sostenute” si aggiorna giorno dopo giorno con lo scorrere delle date. A rimanere immutato è il contatore, fisso ancora a quota “0,00”. La trasparenza, da quelle parti, sembra essere passata di moda.

Perché parlarne oggi? Perché una piccola nota in calce al fund raising lanciato per Italia 5 stelle, la manifestazione che si terrà al Circo Massimo dal 10 al 12 ottobre prossimo, recita così: “Il residuo dei fondi raccolti per la campagna delle elezioni europee 2014 è stato interamente devoluto per finanziare l’evento Italia5Stelle“.

Una postilla che fa scaturire due questioni non di poco conto. La prima è che quando Beppe Grillo chiese soldi per portare avanti la campagna elettorale europea, promise (anche qui nero su bianco): “Ogni spesa sarà rendicontata e gli iscritti al MoVimento decideranno come destinare l’eventuale residuo“. Peccato che gli attivisti non abbiano toccato palla, e che la decisione di come impiegare quei soldi sia stata presa unilateralmente tra Milano e Genova.

La seconda è che sull’ammontare del tesoretto da destinare alla kermesse romana vige il silenzio più totale. Nessuno tra i parlamentari sembra essere a conoscenza delle cifre, e se qualcuno ha in mano i dati tiene la bocca cucita.

Brancolando nel buio, si può provare a fare una stima a spanne. Dei 774mila euro raccolti per le politiche del 2013, ne furono spesi meno della metà, 348mila. Supponendo che per una campagna elettorale sul territorio nazionale dalle analoghe modalità di svolgimento si sia arrivati a spendere la stessa cifra, nelle casse del M5s dovrebbero essere rimasti circa 100mila euro.

Soldi che si vanno a sommare ai 150mila raccolti fino ad oggi per Italia 5 stelle, e che dovrebbero costituire un patrimonio di un quarto di milione di euro. Qualcuno a Roma già si chiede che fine faranno quei soldi, considerando che l’affitto della location è risibile (10mila euro): “Non vorrei che, una volta pagate bollette e fornitori, finissero per pagare cene e alberghi per i soliti noti”, sibila velenoso un parlamentare.

A prescindere dalla destinazione, la nebbia che circonda la gestione dei soldi in un partito che si professava custode della trasparenza e dell’open data è quantomeno discutibile.

Nessuna informazione nemmeno sul fantomatico “Comitato Promotore Incontro Nazionale con i Portavoce del M5S”, l’organo al quale effettuare i bonifici per Italia 5 stelle. In parole povere: non c’è nessuna spiegazione (a differenza di quanto successo per le elezioni europee) di chi riceva e gestisca formalmente i soldi, volendo andare più a fondo di un generico “il blog di Grillo”.

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Così come molto lontano da un processo minimo di trasparenza è il processo che regola la macchina organizzativa dell’evento. È noto – ma solo tramite i mezzi di informazione e senza nessuna conferma ufficiale – che sia Mario Bucchich, socio fondatore della Casaleggio Associati, la mente pensante dietro l’iniziativa. Qui il flusso di informazioni si arresta del tutto.

Chi è che ha richiesto formalmente il Circo Massimo? Chi è concretamente a sborsare i soldi per la gestione dell’evento e a stipulare la fidejussione bancaria necessaria per il via libera? Qual è la figura giuridica che si incarica in solido il pagamento di eventuali danni?

La risposta, in questo caso, non può coincidere genericamente con “il Movimento 5 stelle”. Verrebbe naturale pensare al già menzionato “Comitato Promotore Incontro Nazionale con i Portavoce del M5S”. Ma dal comune di Roma fanno sapere che “noi non abbiamo mai parlato con nessun comitato, ma sempre e solo con l’onorevole Roberta Lombardi tramite la Camera dei deputati”.

Che sulle questioni organizzative del M5s a Roma (sin dal primo V-Day capitolino) ci metta la testa l’ex capogruppo non è un mistero. Ma, spiegano ancora dal Campidoglio, “a noi non risulta altro referente che l’onorevole Lombardi, che non ha mai parlato per conto di Comitati promotori”. Difficile pensare che Lombardi gestisca e si intesti la responsabilità di raccolta fondi, spese, fidejussioni bancarie e responsabilità per eventuali danni.

Ma c’è un’altra stranezza. Nel form che i volontari a 5 stelle hanno dovuto compilare per dare il proprio contributo all’evento (diversi gli esempi reperibili in rete sui Meetup, come qui e qui), c’era una piccola postilla: “L’adesione a questo evento comporterà l’iscrizione temporanea e a titolo gratuito a un’associazione no-profit di volontariato denominata Grandi Eventi”. Punto, nessun’altra specifica in calce.

Dunque, formalmente, l’intero apparato di Italia 5 stelle verrà gestito sul campo non da attivisti del Movimento, ma dagli associati di Grandi Eventi.

La comunicazione della propria partecipazione era possibile solo fino alle 24.00 del 26 settembre. Qualche giorno dopo, nella casella di posta elettronica dei volontari è arrivata una mail. Dopo le indicazioni tecniche sul lavoro, si leggeva: “Alleghiamo inoltre per presa visione, copia dello Statuto dell’Associazione no profit Grandi Eventi”. L’indirizzo del mittente è grandieventi@roma5stelle.org, casella ufficialmente utilizzata anche dal blog per comunicazioni riguardanti il Circo Massimo.

Lo Statuto, di cui Huffpost è in grado di produrne copia, singolarmente non fa mai menzione né del Movimento 5 stelle, né dell’evento in questione. Tra le finalità si leggono i seguenti tre punti:

Promuovere iniziative finalizzate allo sviluppo del territorio, attraverso l’organizzazione di manifestazioni ed eventi;
promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica del territorio;
svolgere ogni altra attività, non compresa nei punti che precedono, ritenuta necessaria o utile al raggiungimento dei propri fini.

Tralasciando la questione delle “quote obbligatorie” da versare annualmente, comunicate ex post agli associati ma alle quali i responsabili possono non dare seguito concreto, si nota come l’unico punto di contatto con il M5s sia Roberta Lombardi. I verbali di costituzione di Grandi Eventi, datati 3 settembre, sono allegati allo Statuto. Da essi si ricava che oltre a Lombardi (vicepresidente), gli altre tre soci fondatori sono Giovanni Schirra, presidente, Raffaele Fanelli, tesoriere e Katharina Henriette Hembus, segretaria. Tutti e tre attivisti vicini all’ex capogruppo a Montecitorio.

Ricapitolando: negli atti ufficiali il Comitato promotore non viene mai menzionato, Roberta Lombardi risulta l’unico tramite e la responsabilità effettiva del Circo Massimo sarà a carico di attivisti associati nell’atto di offerta del proprio lavoro volontario a un’associazione la cui ragione sociale gli è stata comunicata a posteriori.

Associazione che, in linea teorica, potrebbe gestire parte dei fondi (di cui non è chiara la consistenza) raccolti dal misterioso Comitato promotore, elargite o come “donazioni di liberalità” o, recita lo Statuto, “dagli eventuali proventi delle attività indicate all’art. 2.2”. Cosa si dice? Semplice, che Grandi Eventi può “utilizzare qualsiasi strumento ritenuto opportuno ed in particolare stipulare ogni opportuno atto o contratto, anche per il finanziamento delle operazioni deliberate e per la sponsorizzazione e convenzioni di qualsiasi genere”.

Come tutto ciò abbia a che fare con la raccolta fondi e la gestione amministrativa di Italia 5 stelle non è dato saperlo. La trasparenza, si diceva.

 

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